“Andria non è in sicurezza. Non lo è a causa dell’alto debito, dello sperpero di denaro pubblico, dell’incompetenza e della mancanza di consapevolezza e responsabilità. E non è solo colpa della politica. I nostri rappresentanti ce li scegliamo. Nessuno di noi assumerebbe uno degli attuali leader politici per gestire la sua attività. Eppure gli affidiamo la città, perché non la sentiamo nostra fino in fondo. AZIONE non è un nome casuale o scelto per ragioni di marketing. Le nostre radici culturali e politiche sono quelle del liberalismo sociale e del popolarismo di Sturzo. La necessità di sintesi tra queste grandi culture è oggi ancora più evidente. Andria può contare su molti punti di forza culturali, sociali ed economici. Per liberarne le energie serve una classe dirigente capace innanzitutto di gestire la cosa pubblica” – osservano dalla sezione andriese di Azione che prosegue:
La classe dirigente di cui abbiamo bisogno è formata da persone che si sono misurate con il cambiamento dando prova di competenza, serietà e coerenza. Pochi credono che sia possibile per un nuovo movimento politico affermarsi e diventare decisivo. Il cinismo è diventato un tratto distintivo del dibattito pubblico italiano. Eppure oggi il voto è sempre meno convinto e sempre più spesso motivato solo dall’odio verso gli avversari. Questo clima è alimentato dai partiti perché rappresenta l’unico modo in cui fallimenti, giravolte e alleanze altrimenti incomprensibili, possono trovare giustificazione. In nessun Paese europeo gli eredi delle grandi culture politiche del ‘900 hanno scelto di allearsi con gli avversari della democrazia liberale, con il pretesto di volerli “costituzionalizzare”. Al contrario, spesso si sono uniti per condurre una controffensiva vincente. Questa è la strada giusta. AZIONE diventerà il pilastro di un grande Fronte Repubblicano e Democratico capace di ricacciare populisti e sovranisti ai margini del sistema politico. Sconfiggere l’ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile.
Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore.
Andria è più forte di chi la vuole debole. Per quanto sopra siamo entrati in AZIONE nella scorsa primavera, costituendo un direttivo giovane e preparato, aperto a chiunque voglia dialogare per il bene della città” – concludono da Andria in Azione.
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