Un nuovo sforamento di polveri sottili (almeno stando a quanto è possibile leggere sui dati regionali) – associate al possibile aumento di patologie neoplastiche – è stato registrato ufficialmente dall’Arpa Puglia:
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Come è possibile constatare dai dati del monitoraggio del 26 ottobre 2023 diffusi sul sito sito dell’Arpa Puglia (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) infatti, sebbene i valori dei più pericolosi PM 2,5 non abbiano superato il limite consentito dalla Legge, i valori di PM10 registrano invece un nuovo sforamento. Parallelamente ai rivelamenti ufficiali dell’Arpa ricavati dalla centralina da tempo ubicata in via Vaccina, il Forum Ricorda Rispetta (composto da 21 associazioni ambientaliste) ha autonomamente presentato ulteriori risultati di rilevamenti effettuati con altre strumentazioni, sottolineando l’importanza di proseguire il monitoraggio (come riportato nel corso di un servizio diffuso dal Tgr Puglia). L’obiettivo è anche quello di mantenere alta l’attenzione sulla salute del territorio che conta ancora la presenza di casi di leucemie nella popolazione. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’inquinamento atmosferico, di cui il PM10 è un indicatore, nel Gruppo 1, vale a dire tra le sostanze cancerogene per l’uomo. Le polveri sottili PM10 sono particelle solide o liquide di diametro inferiore a 10 micron (µm), ovvero 0,010 millimetri. Sono così piccole che possono penetrare nelle vie respiratorie e causare danni alla salute. Le polveri sottili possono essere di origine naturale, come quelle derivanti da eruzioni vulcaniche, incendi boschivi o sabbia e polvere sollevate dal vento. Tuttavia, la maggior parte delle polveri sottili presenti in atmosfera è di origine antropica, ovvero deriva da attività umane come il traffico veicolare, le attività industriali e il riscaldamento domestico. Le polveri sottili possono causare una serie di effetti sulla salute, tra cui:
- Infiammazioni delle vie respiratorie, che possono portare a tosse, raffreddore, bronchite e asma.
- Aumento del rischio di infezioni respiratorie.
- Riduzione della funzione polmonare.
- Infarto miocardico e ictus.
- Cancro ai polmoni.
In Italia, le polveri sottili sono uno dei principali inquinanti atmosferici. La concentrazione media annuale di PM10 è di circa 35 µg/m³, ma in alcuni periodi dell’anno può superare i 50 µg/m³. Per ridurre l’inquinamento da polveri sottili è necessario adottare misure per ridurre le emissioni di queste sostanze, come:
- Migliorare l’efficienza dei veicoli a motore.
- Adottare tecnologie più pulite nelle attività industriali.
- Utilizzare combustibili meno inquinanti per il riscaldamento domestico.
Inoltre, è importante adottare comportamenti individuali per ridurre l’esposizione alle polveri sottili, come:
- Evitare di uscire di casa nelle giornate con elevate concentrazioni di PM10.
- Indossare una mascherina quando si esce di casa.
- Mantenere le finestre chiuse in casa.
Il monitoraggio delle polveri sottili è effettuato dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). Le ARPA pubblicano regolarmente dati sulle concentrazioni di PM10 nelle diverse aree del territorio nazionale.
Fonti:
http://old.arpa.puglia.it/web/guest/qariainq2
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