“Anziché inveire contro i cittadini “irresponsabili”, come ci ha abituato il sindaco Bruno senza tra l’altro sortire alcun effetto nei confronti di nessuno, chiediamo al sindaco di Andria, di concerto con gli altri sindaci, di alzare la voce e protestare contro la Regione. L’ultima soglia indicata dal Cts per le chiusure delle scuole e per l’istituzione delle zone rosse è di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. La Bat da mesi non supera 160/170 contagi di incidenza così come sotto la soglia dei 250 contagi sono anche le province di Brindisi, Lecce e Foggia. Bari soprattutto ma anche Taranto hanno invece numeri da zona rossa ma da tempo e non certo da pochi giorni. Si parla di quasi 400 contagi di incidenza settimanale, oggettivamente tanti con ripercussioni per la tenuta degli ospedali” – comincia così il commento di Michele Quacquarelli. L’esponente del movimento politico di Generazione Catuma ha poi aggiunto:
“Perché ad ottobre quando Andria aveva numeri ben peggiori e conseguenze sulla salute dei suoi cittadini la Regione ha tergiversato mentre oggi non ha aspettato un attimo a rendere, con il beneplacito del solito ministro Speranza, tutta la Puglia rossa per via di sole due province. Riteniamo questa decisione deleteria e grave per l’economia del nostro territorio e per la città di Andria in particolare già provata dall’ondata autunnale del virus. Il sindaco Bruno si faccia sentire, chieda che la nostra provincia torni perlomeno arancione seppur avrebbe numeri anche da zona gialla. Le scuole e le attività chiuse sono un danno che può riservare conseguenze davvero gravi per le famiglie e per il nostro tessuto economico. Gli studenti ed i giovani sono sempre visti come untori ma nessuno si mette nei loro panni: scuole interrotte, problemi psicologici, paure ed ansie unite alle stesse dei loro genitori” – Quacquarelli ha quindi concluso:
“Questa zona rossa è una ulteriore mazzata ma che a differenza dello autunno oggi non ha alcun appiglio nei numeri. Se poi la sanità nella Bat va in affanno con questi numeri vuol dire che il problema è anche nella carenza di strutture e posti letto adeguati. I sindaci si facciano sentire, la Bat non deve essere rossa. Gli ultimi decreti consentono misure su base provinciale ma qualcuno ha voluto fare “mal comune mezzo gaudio”. Noi siamo stanchi di scelte senza senso” – conclude Quacquarelli.
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