“Come parlamentare del territorio il presidente della Camera, Fontana, ha affidato a me il ricordo della strage dei treni sulla Andria-Corato nel settimo anniversario della tragedia. Per me una grandissima emozione: ricordo bene, come cittadina andriese, quel 12 luglio. Le città coinvolte, ma l’intera Puglia, erano sotto shock mentre di ora in ora il numero delle vittime aumentavano, alla fine se ne contarono 23, più del doppio i feriti, e dietro ogni nome una storia, speranze e sogni cancellati per sempre… ma anche famiglie distrutte. Per questo nel mio intervento alla Camera – dichiara l’onorevole Mariangela Matera – ho voluto ricordare i loro nomi per farli rivivere, perché nessuno li dimentichi e perché la loro morte non sia stata inutile: la sicurezza dei trasporti pubblici deve essere una priorità. Sempre.” conclude il deputato di Fratelli d’Italia, Mariangela Matera. Il Testo integrale e il Video dell’intervento in aula dell’onorevole:
“Sette anni fa era una calda mattina, proprio come questa, sui binari che corrono fra Andria e Corato, nell’entroterra pugliese, sono passate da poco le 11… in quei vagoni non viaggiano solo passeggeri e pendolari, viaggiano i progetti di vita, i sogni, le speranze, le gioie e le emozioni di Giuseppe Acquaviva , Serafina Acquaviva, Maria Aloysi , Alessandra Bianchino, Rossella Bruni, Pasqua Carnimeo, Enrico Castellano, Michele Corsini, Salvatore Di Costanzo, Julia Favale, Nicola Gaeta, Iolanda Inchingolo, Benedetta Merra, Donata Pepe, Maurizio Pisani, Giovanni Porro, Fulvio Schinzari, Antonio Summo, Ludovico Francesco Tedone, Gabriele Zingaro, Pasquale Abbasciano, Luciano Caterino, Albino De Nicolo… Ho voluto chiamarli per nome a uno a uno perché non sono 23 morti, sono volti di donne e uomini che in quella caldissima mattina d’estate hanno perso la vita in uno scontro tra due treni sulla linea ferroviaria Bari –Barletta. Un impatto frontale violentissimo su una tratta a binario unico. Erano padri, madri, fratelli, sorelle, studenti, pensionati, pendolari, lavoratori ferroviari, due di loro erano solo ragazzi. Vite spezzate per sempre, affetti che non sono più tornati a casa dove vi era qualcuno ad aspettarli”.
“Oggi il mio pensiero e quello di tutti noi va alle famiglie delle vittime, ai 51 feriti che con fatica cercano di andare avanti dimenticando la tragedia, ma va anche ai responsabili che ha causato uno dei disastri ferroviari più gravi d’Europa e che portano il peso di quel tragico errore. Dopo quell’episodio, su quella tratta sono in corso lavori di ammodernamento e raddoppio della tratta, nonché investimenti per efficientare i sistemi di controllo, sicurezza e gestione del locale traffico ferrotramviario.
“Ciò che in quest’aula mi preme dire, cari colleghi e concludo, è che importante mantenere vivo il ricordo delle 23 vittime, ma perché non siano morte invano è necessario che non si tralasci nulla sul piano della sicurezza, servono più risorse per avere trasporti più efficienti, ma soprattutto più sicuri. Tutti dobbiamo impegnarci perché certe tragedie non avvengano mai più.” VIDEO:
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