Immediatamente sono scattate le indagini da parte della Squadra Mobile e del Commissariato di P. S. di Canosa di P. – Uffici della Questura di Barletta Andria Trani – che, in poche ore, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, hanno ricostruito la dinamica dei fatti ed identificato il responsabile del grave delitto, localizzato dopo poco a Canosa di Puglia. Quest’ultimo ha ammesso le proprie responsabilità ed ha indicato il luogo dove aveva riposto il coltello utilizzato per il tentato omicidio, rinvenuto in una campagna di sua proprietà con la lama ancora sporca di sangue.
Circa il movente del feroce gesto, l’uomo era convinto che la vittima fosse un infermiere che riteneva responsabile di un errore sanitario che aveva commesso in passato e che aveva cagionato una grave malattia ad uno stretto congiunto dell’aggressore.
La ricostruzione dei fatti ha consentito di appurare che si è trattato di un errore di persona e che la vittima, che si trova in prognosi riservata, non ha nulla a che fare con la vicenda di cui ha riferito il 50enne fermato dalla polizia di Stato. L’uomo è stato condotto nelle Casa Circondariale di Trani in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.
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