Tra la Bat e Bari ci sono molte orme di dinosauro ma rischiano di scomparire – le foto

Aumentano i ritrovamenti di orme di dinosauro lungo la costa del barese e nell’immediato entroterra. A conferma di ciò, il blog PugliaReporter.com ha diffuso alcuni scatti fotografici scattati tra Trani e Bisceglie:

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Come riportato anche in precedenti studi scientifici ai quali ha collaborato anche il nostro conterraneo Alfredo Logoluso (link allo studio qui) in questa zona riaffiora in parte la roccia risalente anche all’Aptiano e dintorni (uno degli ultimi periodi del Cretaceo inferiore, risalente all’incirca ad un periodo geologico che va dai 110 ai 115 milioni di anni). Le orme individuate non sono completamente riconosciute dalla comunità scientifica ma godono già di svariati studi preliminari nonché di un’importante segnalazione sul sito web dedicato ai geositi di puglia (http://www.geositipuglia.eu/) nonché una menzione speciale da parte del Museo di Storia naturale di Trieste. In particolare:

oltre a queste presunte orme di dinosauro e alle arcinote e numerose orme di dinosauri vegetariani ubicate nella cava di Altamura (in provincia di Bari), lo ricordiamo, vi sono anche orme e piste attribuite a dinosauri vegetariani e orme tridattili di teropodi (evidentemente predatori, anche più rare); nella cava “Lama Paterno” nei pressi di Bisceglie, con orme di ornitopodi, teropodi e probabili anchilosauri e a circa 1 km a nord-ovest da quest’ultima località, con ulteriori orme di anchilosauri. A giudicare dalle impronte rinvenute sulla costa della Provincia Bat, inoltre, si potrebbe persino ipotizzare la presenza di tracce di sauropodi (i dinosauri dal lungo collo, per intenderci), tutti appartenenti a specie differenti da quelle continentali e, al momento sconosciute. Altri siti ad orme sono state scoperte nelle cave delle Murge nord-occidentali, nel territorio di Molfetta (impronte di teropodi di media taglia e di dinosauri quadrupedi erbivori di taglia medio-piccola), in una vecchia cava in disuso ubicata in contrada San Leonardo:

in una cava in disuso nel Parco Naturale Regionale di Lama Balice (orme di teropodi di taglia medio-piccola, anchilosari e sauropodi di media taglia) e nei pressi di Giovinazzo (Bari). Alcuni anni fa, parte delle orme scoperte a Bisceglie da Logoluso furono trasferite in un parco della zona, anche se, per via della loro importanza, a nostro avviso meriterebbero più tutela e cura, magari con un museo ad esse dedicato. Altre criticità comprendono la presenza di precipitazioni piovose nonché il vandalismo che potrebbero causare la definitiva distruzione di reperti eccezionali che le istituzioni dovrebbero invece sempre difendere. Il tutto si verifica nonostante la magrezza delle campagne di scavo e dei finanziamenti ad essi dedicati: segno del fatto che la nostra regione anche ai tempi del Cretaceo, era qualcosa di più di un semplice “arcipelago di isolotti” come ipotizzato in precedenza: qui vi erano invece anche dinosauri di medie dimensioni. “Tutte le evidenze disponibili (ad esempio, la presenza sparsa, la diversità dei dinosauri, il tipo di ambiente registrato, il tipo di diete, le dimensioni assolute e relative dei tracciatori e la dimensione delle aree disponibili) portano ad escludere l’associazione di lunga durata sopravvivenza, favorendo l’ipotesi di immigrazioni ripetute. I dinosauri avrebbero potuto immigrare nelle piattaforme carbonatiche dell’area periadriatica, ma non sopravvivere in esse per un tempo sufficiente” – si legge nello studio scientifico pubblicato nel 2009, dedicato al quadro di ichnositi periadriatici. Altri scatti fotografici:

Fonti:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031018208005725

http://www.geositipuglia.eu/

Piste e orme di dinosauri in Italia

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