Un andriese ci ricorda il novembre del 1953: tra violenze in piazza e il sogno del ritorno in Patria a Trieste – video

la rivolta di Trieste nel fotogramma di un cinegiornale britannico (1953)

Non solo il massacro delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata (cui vittime sono da alcuni anni commemorate nel Giorno del Ricordo) ma anche la crisi del 1953, quando una terra “cuscinetto” rischiò di finire al centro di un nuovo conflitto tra due mondi (all’epoca il blocco alleato e quello comunista di Tito), fortunatamente scongiurato. A ricordarcelo, ancora una volta, è sempre un andriese da tempo residente a Trieste:

Rivolta di Trieste, scontri tra filoitaliani e indipendentisti davanti alla sede del Movimento Autonomista Giuliano (MAG).

Ancora una volta, infatti, VideoAndria.com ha ricevuto del materiale cartaceo dal Cav. Salvatore Porro (originario di Andria ma da tempo residente a Trieste dove negli ultimi anni ricopre l’importante ruolo di Consigliere Comunale e rappresentante territoriale del Movimento Cattolico per la famiglia e la vita di Trieste) finalizzato a sensibilizzare ulteriormente la popolazione circa un’altra grande pagina di Storia che, con il passare degli anni e delle generazioni, rischia di essere notevolmente ridimensionata: parliamo della Rivolta di Trieste del 1953, iconico evento drammatico che, inevitabilmente, interessa l’intera storia italiana. Giovani e meno giovani dovrebbero ricordare come, alla fine della II guerra mondiale, infatti, l’Italia perse una regione del proprio territorio nazionale: la Venezia Giulia. Nel capoluogo Trieste, e nel territorio immediatamente circostante, fu stabilito nel 1947 dal Trattato di pace che dovesse sorgere il Territorio Libero di Trieste (TLT): uno stato indipendente sotto l’egida dell’ONU, nato con il Trattato di Parigi (1947) destinato a fungere da cuscinetto fra Italia e Jugoslavia per evitare uno scontro immediato – nel quale, tra l’altro, l’Italia, ancora debole ed isolata, avrebbe avuto sicuramente la peggio – che ne avrebbe nominato il Governatore. Tuttavia, nonostante ne fosse stato redatto e ratificato lo Statuto, a causa dei veti incrociati tra gli ex Alleati non si riuscì a trovare un accordo su quale Governatore nominare, così il TLT rimase diviso in due zone: la Zona A, governata dal Governo Militare Alleato (GMA), e la Zona B, sotto amministrazione militare jugoslava. Per sette anni le diplomazie italiane e jugoslave lavorarono per ottenere l’intero TLT, creando così una situazione di stallo. Nell’estate 1953 una svolta:

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Con le elezioni politiche di giugno il nuovo Presidente del Consiglio Pella lanciò subito un esplicito segnale, rispondendo con una dimostrazione militare al tentativo degli jugoslavi di alzare il tiro delle proprie rivendicazioni anche sulla Zona A, approfittando della fragilità del nuovo quadro politico italiano, portando l’Europa a un passo dalla guerra. Gli Alleati provano allora a lavorare per una divisione del TLT fra i due paesi, ma complicano ulteriormente la situazione pubblicando la nota bipartita: una dichiarazione nella quale assumono l’impegno di cedere l’amministrazione civile della Zona A all’Italia. Di fronte alla reazione di Tito, che si prepara a invadere Trieste, gli Alleati interrompono l’applicazione della nota bipartita suscitando vive proteste da parte italiana. In questo contesto storico, si muoveva anche la cosiddetta “Organizzazione O“, organizzazione militare segreta realizzata per far fronte proprio al blocco comunista. Le tensioni a Trieste aumentarono sino a sfociare in una vera e propria rivolta popolare, con le due fazioni (pro-TLT contro pro-Italia) contrapporsi, sino ad episodi di manifestazione ad oltranza e violenza tra il 3 novembre ed il 6 novembre del 1953. Nell’ultimo giornod rivolta, la Polizia Civile dell’allora Territorio Libero di Trieste, reagì aprendo il fuoco sulla folla e causando morti e feriti in piazza Unità d’Italia. Questo episodio costringerà le diplomazie a trovare una soluzione: undici mesi dopo, nel 1954, con il memorandum di Londra il TLT viene spartito fra Zona A, assegnata all’amministrazione civile italiana, e Zona B, assegnata all’amministrazione civile jugoslava. A distanza di molti anni, oggi a Trieste si ricordano ancora coloro che morirono per la Patria.

Grazie al Cav. Porro, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di due importanti pubblicazioni: “I Ragazzi del ’53” (Edizioni “Italo Svevo” di Trieste) è uscito in occasione della mostra nel novembre 2003 e contiene descrizioni, racconti, documenti e centinaia di fotografie sui “Moti del ’53”.Pazienti e approfonditi lavori di ricerca hanno permesso di riunire per la prima volta una ricca messe di immagini e documenti, spesso inediti o poco noti al grande pubblico, provenienti da numerosi archivi pubblici e fondi privati, cui si aggiungono anche divise e armi in dotazione alla polizia del tempo. Fotografie scattate nei momenti salienti degli eventi da diversi professionisti, documenti, giornali locali e nazionali, telegrammi, diari manoscritti di testimoni e oggetti. La seconda pubblicazione giunta ad Andria sempre grazie al Cav. Porro si intitola invece “Gli ultimi martiri del Risorgimento“, di Michele Pigliucci. Anche quest’ultima pubblicazione rappresenta un lavoro di ricostruzione di materiale dell’epoca finalizzato a sensibilizzare anche le nuove generazioni affinché non si perda il significato di questa reazione popolare. Un ringraziamento, ancora una volta, va al Cav. Porro: grazie a lui, chi scrive ha potuto constatare l’esistenza di ulteriori e molteplici dettagli che interessano questa importantissima e significativa pagina della storia moderna dell’Italia. Lavori, quelli delle documentazioni sopra citate, capaci di aiutare in maniera concreta i lettori a mantenere viva la memoria storica, compresa quella dei più giovani. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video-approfondimenti diffusi sul web:

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Quando Trieste diventò finalmente italiana – link video:

I fatti del 1953 in un filmato del cinegiornale britannico:

I fatti del 1953 – Le vie della memoria:

1954 il ritorno di Trieste all’Italia – link video:

La liberazione di Trieste: l’arrivo delle truppe italiane in città (1954) – link video:

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