Andria: cade grosso albero che finisce su auto. Montepulciano: “non è un ailanto ma una robinia, anch’esso infestante e pericoloso”

Tragedia sfiorata questa mattina sulla S.P. 231 tra lo svincolo per Via Monte Faraone e Contrada Martinelli dove un grosso esemplare di albero del genere robinia pseudoacacia (una specie infestante di origini americane) è caduto sulla strada colpendo un’auto di passaggio con a bordo due coniugi:

Solo per pura fortuna, la coppia è fuori pericolo. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia locale e i Vigili del fuoco che hanno rimosso l’albero consentendo così il ripristino del traffico veicolare. Come ci ha ricordato più volte il nostro concittadino ecologista Nicola Montepulciano, quello degli alberi alloctoni è un fenomeno infestante nonché dannoso per le querce e per l’ecosistema tipico del nostro territorio. A questo si aggiunge la pericolosità degli stessi a causa della potenziale manzanca di stabilità, comune invece negli alberi di quercia, ulivo, faggio, bagolaro, tiglio, etc., che, a differenza di ailanti e alberi “giganti” e “alieni”, pur se danneggiati, non cadono facilmente. Un fulmine può danneggiarli, può far perdere loro anche grosse branche ma metterli “ko” è davvero più difficile rispetto a questi colossi “forestieri” estranei al nostro ecosistema. Una presenza anomala che in molti casi si conclude con la pericolosa caduta della pianta. Una caduta che, solo per pura fortuna, nella maggior parte dei casi non si rivela fatale per pedoni, ciclisti ed automobilisti. Ovviamente, queste analisi non sono finalizzate a ridurre il verde urbano ma piuttosto a tutelarlo, riducendo le piante “esotiche” per aumentare invece le specie autoctone, ecologicamente più sostenibili e più adatte. Tra gli episodi più gravi registrati in precedenza, ad esempio, quello del cedimento di un grosso esemplare di ailanto – specie ritenuta più infestante della prima menzionata – avvenuto alcuni mesi fa in via Achille Grandi, a pochi metri di distanza dalla villa comunale:

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“Infatti è infestante, invadente, emette una sostanza velenosa che uccide tutte le piante fra le quali si viene a sviluppare, sicché se per caso si sviluppa in un uliveto, prima o poi, gli ulivi andranno incontro alla morte. Emana una puzza ributtante da tutti i suoi organi e nessun animale si ciba delle sue foglie. Questi sono solo alcuni esempi della sua terribile pericolosità. Nella zona in cui è stramazzato si tiene il mercato settimanale del lunedì. E se fosse caduto proprio mentre si teneva il mercato? Di questo albero e della sua pericolosità me ne sono occupato pubblicamente sin dal 1999, sia con una pubblicazione di approfondimento relativa alla botanica della valle di S. Margherita, che sulla Gazzetta del Mezzogiorno e sui social, suggerendo sempre l’estirpazione totale da tutto il nostro territorio. L’Unione Europea, constatata la sua grande pericolosità sotto moltissimi aspetti, ha emanato una legge per la totale estirpazione di questo albero. Molti ailanti che si trovano in v. N. Vaccina, in v.le A. Gramsci versano in condizioni simili a quello stramazzato in v. Grandi; sarebbe bene eliminare almeno questi, meglio ancora tuttiricordava Montepulciano.

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