Andria, un albero per ogni defunto e nuovo nato? Facciamolo a costo zero con le querce tipiche dell’Alta Murgia. L’idea esemplare di Nicola Montepulciano che andrebbe replicata costantemente

Negli ultimi giorni, in occasione della Giornata della Memoria delle Vittime da Coronavirus, il Sindaco Giovanna Bruno ha ricordato a tutti noi un’iniziativa molto importante che promette di rivoluzionare la salute del nostro territorio:

In un comunicato diffuso lo scorso 18 marzo 2022, infatti, la Sindaca dichiarava che: “In tutto questo la giunta comunale, proprio nella giornata odierna, ha deliberato un atto di indirizzo per l’istituzione di un Parco della Memoria, un parco da forestare insieme anche alle proposte e alle idee che arriveranno dalle associazioni che saranno coinvolte. La giunta si è preoccupata di istituirla questa attività da portare a compimento nel tempo anche sulla base delle trasformazioni urbane che la nostra città subirà in questi anni. Quindi si andrà a individuare un’area in cui un’operazione di forestazione starà a simboleggiare l’abbraccio con quegli alberi che si vuol dare a tutti i parenti delle vittime del COVID, quell’abbraccio ai loro cari che purtroppo non hanno potuto darle nei giorni del lockdown” – aveva concluso la prima cittadina andriese. Un’iniziativa che sembra sposare una proposta già formulata nella città di Andria nel 2020, quando – attraverso un contributo riportato sul blog di VideoAndria.com – il nostro concittadino ecologista Nicola Montepulciano rendeva noto di aver piantumato, negli anni, molteplici specie botaniche autoctone:

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In primis, ma non solo, il nostro concittadino ha dedicato buona parte della sua vita a piantumare nuovi alberi di quercia (come il leccio o la roverella, quest’ultima tipica della murgia andriese), sottolineando l’importanza di preferire decisamente questo genere di albero ed evitando invece specie alloctone e potenzialmente dannose per la biodiversità tipica (come pini ed abeti). Montepulciano ha inoltre dimostrato di poter mettere in pratica queste iniziative senza dedicare risorse economiche: basta prelevare le ghiande degli alberi già esistenti, metterle a dimora per far crescere le piantine in un luogo sicuro (basta anche un semplice bicchiere con ovatta) e poi, dopo poco tempo, provvedere alla piantumazione nel luogo definitivo. In questa maniera, egli ha semplicemente replicato ciò che solitamente fanno uccelli ed altri animali, ovvero distribuire i semi della flora autoctona nell’Alta Murgia. Già negli anni ’80, Montepulciano ha piantumato alberi anche in occasione della nascita delle sue figlie, proponendo questa usanza in larga scala e anche in ricordo di chi non c’è più (ricollegandosi perfettamente all’iniziativa proposta nel 2022) e poi, nel 2014 e nel 2016, altri due alberi per celebrare la nascita delle sue nipotine. Sua anche l’iniziativa volta alla conservazione di specie storiche ma oramai in via di estinzione, come un altro albero tipicamente murgiano un tempo comunemente noto con il nome di “Masalegna“. Le azioni costanti nel tempo di persone come Montepulciano ci insegnano che non è necessario attendere interventi speciali di istituzioni od organizzazioni: basta cambiare le proprie abitudini rendendole costruttive e responsabili. Successivamente, sempre Montepulciano, facendo riferimento alla legge n. 113 del 29.01.92 (un albero per ogni neonato) e al Regolamento Comunale del verde, proponeva di piantumare un albero anche per ogni persona morta a causa della sindrome da Covid-19. A distanza di circa due anni, quindi, piace notare come la proposta di un singolo cittadino sia diventata, di fatto, un’iniziativa promossa a livello istituzionale. L’auspicio è che, anche l’amministrazione comunale possa prendere spunto da questo “stile” in modo da garantire nel tempo la sua ambiziosa iniziativa ambientalista anche in un contesto economico-finanziario difficile. A tal proposito, riproponiamo qui sotto il link ad un video realizzato da VideoAndria.com con Montepulciano:

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