Dal ’25 si trasferisce a Napoli, alla Università Federico II, dove, da titolare, insegna Filologia romanza. Qui reincontra Croce, che già si era occupato sulla “Critica” e in volumi di “Conversazioni critiche” di suoi saggi, con particolare riguardo alla filologia ispanica, allo studio delle fonti e della letteratura “per temi” ( es: “Italiani che scrissero in spanuolo”; “Francesco di Vannozzo e la lirica nelle corti lombarde durante la seconda metà del sec. XIV”; “Storia poetica di Don Carlos” ). Nel ’38, a seguito della emanazione delle infauste leggi razziali, anche Ezio Levi è costretto ( come Max Ascoli, Albertt Otto Hirscham e tant’altri )a riparare in America, dove insegna, a partire dal 1940, al Wellesley College del Massachussets.
Muore a Boston l’anno seguente, 1941. Ezio Levi scopre e pubblica “Antonio e Niccolò da Ferrara, poeti e uomini di corte del Trecento” ( Ferrara 1909); “Cantari Leggendari” ( Bari 1914 ); “Poesia di popolo e poesia di corte nel Trecento” ( Livorno 1915 ); ancora, “Il Canzoniere di Maestro Antonio da Ferrara” ( Firenze 1918 ); “I Lais brettoni e la leggenda di Tristano” ( Perugia 1918 ); “Piccarda e Gentucca. Studi e ricerche dantesche” (Bologna 1921); “Uguccione da Lodi e i primordi della poesia italiana” (Venezia 1928 ); “Motivos Hispanicos”.Prologo di Ramon Menéndez Pidal ( Firenze 1933); “Vite romantiche” ( Napoli 1934); “Lope de Vega e l’Italia”. Con prefazione di Luigi Pirandello ( Firenze 1935); e “Cinque studi sull’Ariosto”, con cui torna alle radici ferraresi ( Napoli 1938 ), prima di separarsi dall’Italia per la persecuzione razziale a torto subìta ( oltre ai citati “Francesco di Vannozzo” del 1908, “Il Principe Don Carlos nella leggenda e nella poesia”, 1914 e 1924 ). Collaborò poi a “Italica”, voll. 18-20, in America: dove l’allieva Mary Whiton Calkins gli dedicherà una accurata bibliografia, “The Works of Ezio Levi D’Ancona. Bibliography Republished”, per la Wellesley College Alumnae Association Pubblication ( 1940 ): università dove attualmente insegna Sergio Parussa, studioso di Bassani e della “memoria”.
Giuseppe Brescia
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