III. Periodo di studi e ricerche di scienza e filosofia della scienza ( periodo epistemologico ). Filosofia e scienza, natura e storia ne formano i temi centrali. Libri maturi e significativi sono: il Popper ( Epistemologia ed ermeneutica nel pensiero di Karl Popper, Schena, Fasano 1986 ); Ipotesi e problemi per una filosofia della natura e ‘Wegdenken’. Ricomposizioni su Nietzsche e Heidegger ( Adda, Bari 1987 e 1988); L’azione a distanza e i due volumi pascaliani ( Pascal e l’ermeneutica; Pascal. Scritti matematici, rispettivamente Fasano 1990, 1989 e 1991 ); con Storicismo e scienza, e altro.
IV. Il periodo ‘sistematico’. I. Antropologia come dialettica delle passioni e prospettiva ( in due tomi. 1. Dal mondo antico a Mozart. 2. Da Kant al postmoderno ). II. Epistemologia come logica dei modi categoriali. III. Cosmologia come sistema delle scienze di frontiera. IV. Teoria della Tetrade ( anni 1998-2002 ).
V. Periodo degli studi su Utopia e distopia e il problema del male ( avente come turning point il “1994”); Orwell attualizzato; “1994”. Critica della ragione sofistica; le Ipotesi su Pico; Ethos e kratos; L’anima e l’Occidente – Filosofia del giusto; Carl Gustav Jung e la “enantiodromia”; Croce e l’ Anticristo che è in noi, con La fine della civiltà ( risalenti entrambi al 1946, e assiduamente rivisitati ).
VI. Periodo della ermeneutica “adulta”. Orwell e Huxley, Tolstoj e Dostoevskj; Thomas Mann: Il sogno di Castorp e il progetto di Pico; Joyce dopo Joyce; Tra Vico e Joyce. Quaternità e fiume del tempo; Eliot e Joyce; La profezia e l’ipotesi – con interne trasmigrazioni a scalare – ne definiscono i poli attrattivi.
VII. ‘Summa’. Codeste due ultime fasi s’intrecciano, confluendo come in una Summa: ne Il vivente originario ( saggio sulla filosofia di Schelling, i suoi temi e problemi, la sua attualità ); Tempo e Idee. ‘Sapienza dei secoli’ e reinterpretazioni ( entrambi con prefazione di Franco Bosio, Libertates Libri, Milano 2013 e 2015 ); I conti con il male. Ontologia e gnoseologia del male ( Laterza, Bari 2015 ); Ettore Tesorieri e Torquato Accetto; Le “guise della prudenza”. Vita e morte delle nazioni da Vico a noi ( tutti con Iconografia, ivi 2015 e 2017 ); ed Italo Calvino e Andria. Variazioni del senso del celeste ( Matarrese, Andria 2016 ).
Mediazioni concettuali sono poste nelle indagini a proposito dei concetti di ‘dialettica’, ‘temporalità’ e ‘temporaneità’, ‘comico’ e ‘tragico’, ‘dialettica delle passioni’ e ‘prospettiva’; come nell’assioma “l’arte tanto intuisce quanto prospetta”, inoltramento dell’estetica crociana e post-crociana, alla luce della teoria del ‘momento culminante’, riaffermata dalla dottrina classica della ‘catarsi’ nel dramma alla universalità del linguaggio artistico, letterario, poetico, musicale, architettonico e figurativo.
Da codesti svolgimenti e incrementi metodologici, ho ricavato le seguenti proiezioni epistemiche: il finalismo intrinseco all’attività neurobiologica; la genesi, e conseguente strutturazione in ‘forme’, del rapporto corpo-mente nelle relazioni adulte e nella infantile; la lettura delle formule di indeterminazione di Heisenberg come ‘proprietà relzionali o disposizionali’, e del paradosso di Einstein Podolskj Rosen come cifra dell’ ‘accadimento’ o totalità delle situazioni sperimentali e degli apparati, e come tale assunto in chiave trascendentale di ipotesi pensata, non meramente oggettivistica né puramente ‘idealistica’ o arbitrariamente soggettivistica; l’allargamento della gamma congetturale in fisica ad otto ‘sottoinsiemi probabilistici’, per risolvere la disuguaglianza di Bell nelle ultime ipotesi di ‘simmetria’; il rafforzamento del modello simmetrico nella ‘biologia molecolare’ di Erwin Chargaff, mercé la legge dell’appaiamento delle basi tra adenina e guanina e citosina e timina, o nel postulato del ‘principio antropico’ e nelle applicazioni di ‘teoria dei frattali’; il ripensamento delle trasformazioni di Lorentz alla luce del valore ‘archimedico’ della simultaneità, e dunque della differenza tra velocità osservata e velocità del sistema di riferimento; la importanza delle ‘Età del mondo’ astronomiche e solari in sede di ermeneutica filosofica e poetica della modernità ( Baudelaire, Nietzsche, Heidegger, Sntillana, Calvino ) e non solo per la storia e filosofia del ‘mito’ antico; lo studio del calligramma estetico dal Pico ‘visivo’ dei sonetti giovanili alla struttura e poesia delle opere di Botticelli, Ariosto, Cervantes, Baudelaire, Joyce, Montale; l’archetipo della ‘quaternità’ nello statuto epistemologico e nelle estetiche o poetiche universali.
Ora, inediti sono i ‘cominciamenti’ in senso filosofico e teoretico: ‘In principio era il Logos’. Derivano da “Tempo Presente” di Angelo G. Sabatini, N. 420 (dicembre 2015, pp. 46-50 ), Nn. 421-424 ( gennaio-aprile 2016, pp. 10-16 ) La grammatica del Caos; e da “Filosofia e nuovi sentieri” di Paolo Calabrò e altri, Trascendentalità del Tempo e Autonomia dell’arte, tempo e senso del celeste dal barocco alla modernità: il posto dello Schopenhauer: direttori tutti che ringrazio per aver consentito la ripubblicazione unitaria dei saggi apparsi nelle rispettive riviste.
“Generazioni del Tempo” perciò accoglie organicamente saggi di filosofia e fisica teorica ( “Trascendentalità del Tempo”; “Modalità del Tempo” ); estetica ( sullo Schopenhauer cultore di prospettive estetiche ); per Max Ascoli ( su Tempo e religione ); la “generazione italiana” del tempo vissuto ( Ascoli, Zevi, Rgghianti, Bassani, Assunto, Montale ); rapporti letterari e testimoniali ( Bassani e Caretti ); innesti di “poesia e verità” ( per Anna Frank e i personaggi femminili delle montaliane Occasioni del 1939 ); incrementi di teoria estetica alla luce dell’assioma “L’arte tanto intuisce quanto prospetta” ( nella lettura contrastiva delle interpretazioni del gioco, presso Cezanne, Tailhardhat, Balthus ); sino all’intenso pluriprospettivismo delle estensioni dell’ “Opera Mondo” joyciana Finnegans Wake, a ottant’anni dalla macerata elaborazione ( 1939-2019 ).
Lettera dalla posterità del Joyce costituisce un saggio o percorso extra ordinem, tra il sogno di un bibliofilo, la bibliografia ragionata su Joyce e su Vico e Joyce, interpretzioni del Tempo e della teoria del momento culminante in arte. Ne è fulcro la rilettura del rapporto di Bassani a Caravaggio, perseguita in tutte le possibili direzioni, e, con essa o entro di essa, della incidenza del “tempo” nella critica d’arte e del cinema “arte figurativa”.
Corre – nel volumen – l’antinomia epistemologica tra lo ‘State contenti, umana gente, al quia’ ( i.e.: quia sunt, al fatto che le cose sono ) di padre Dante ( Trascendentalità del Tempo ) e la “Teoria del Tutto”, “Volevamo sapere tutto, volevamo imparare..” ( lettera fantasticata di James Joyce ). Ed è antinomia epistemica, cui risponde la “dialettica delle passioni” speranza-disperazione, nella tarda modernità.
“Generazioni del Tempo” sono, per ciò stesso, anche nel Fortleben ermeneutico del marxismo: dalla “generazione” del Revisionismo all’altezza della Seconda Internazionale ( Labriola, Croce, Kautsky, Bernstein ) all’altra “totalitaria” degli anni Trenta del secolo scorso ( espulsioni dal Pci di Leonetti Ravazzoli Tresso, poi Silone; con elaborazione del metodo “egemonico” da parte di Antonio Gramsci, nel carcere di turi da cui non si poté salvare ); e dalla applicazione sistematica del metodo gramsciano ( Togliatti 1946 sino alla cosiddetta “prima Repubblica” italiana ) alla “resilienza” liberale avverso il medesimo e invasivo progetto di occupazione della cultura e della res publica ( dal Sessantotto a oggi ); per finire con le “stagioni” della somma di due o più opposti errori, che hanno tradito le “guise della prudenza” e avviato il “declino delle nazioni”, attualmente operante in maniera affine a una forma di “enantio-dromìa” ( per stare ai termini ripensati della junghiana “lotta dei contrarii sul precipizio” ). Ed è questo il senso più “urgente”, e “contemporaneo”, con l’intiero volume di cui fa parte, del saggio Guise del tempo e della libertà. Marx “possibile” e libertà “indivisibile”. Grazie ai miei amici e corrispondenti, all’editore e ai quasi “venticinque lettori”, di classica e manzoniana elezione.
Giuseppe Brescia – Libera Università “G.B. Vico” di Andria
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